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Welcome to Archic Studio

Archic creates reactive, adaptive, welcoming and exciting environments. We believe that architecture and the environment are deeply connected, and that everyone influences and has an impact on the other. We are innovative and agile. We are modern, but we believe in the traditional values of aesthetics. Each member of our team has a unique set of skills and together, we create buildings that stand out from the rest while adapting harmoniously and pleasantly.
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We approach each project with emotion and enthusiasm and are always looking for new ways to keep up to date on new products, innovative materials, exciting tools and cutting-edge construction technologies.
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Satisfaction

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Last news

Trefor Project

By andrea masoni April 13, 2023
Trefor Project ha progettato e diretto la riqualificazione della nuova sede SFA Italia a San Donato Milanese. Il progetto ha interessato l’intero immobile di Via XXV Aprile (ex ITALIARREDA) di circa 13.000 mq. ed è stata una vera sfida contro il tempo: i lavori iniziati nel mese di settembre 2022 sono terminati a fine marzo 2023 rispettando le tempistiche richieste.
By Arch. Gabriele Bellotti May 11, 2020
IN ARRIVO BONUS DETRAZIONI AL 110% In arrivo una serie di detrazioni del 110% per le opere e gli impianti di ristrutturazione immobiliare finalizzati al risparmio energetico e alla tutela ambientale di case e palazzi. Di fatto si tratta di interventi di riqualificazione sismica o energetica a costo zero per le famiglie , grazie a un credito d’imposta del 110% alle imprese che faranno i lavori. I lavori andranno realizzati tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. La norma vale anche per le facciate dei palazzi, che potranno essere rimessi a nuovo praticamente gratis. Si provvede ad incrementare al 110% l’aliquota di detrazione spettante a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di interventi di recupero o restauro della facciata esterna . Se congiuntamente ad un’opera strutturale di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza degli edifici, verranno eseguiti altri lavori di riqualificazione energetica, restauro delle facciate esterne dell’edificio o installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, tutti i lavori riceveranno una detrazione pari al 110%. Pertanto, se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione che ricadono all’interno degli interventi sopra elencati per un importo pari a 1000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori, che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Oltre all’aumento delle aliquote, inoltre, le famiglie potranno ricevere, a fronte della cessione della detrazione fiscale, uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che ha effettuato la ristrutturazione. Le famiglie potranno cioè effettuare importanti lavori di ristrutturazione senza alcun esborso monetario , ma semplicemente vendendo la detrazione fiscale all’impresa che ha svolto i lavori. Questo garantirebbe importanti effetti sulla messa in sicurezza del nostro territorio , sulla riduzione di emissioni fossili e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili , creando quella sinergia fondamentale tra sviluppo economico e contrasto ai cambiamenti climatici, oltre a produrre nuovo lavoro alle piccole e medie imprese, aumentando l’occupazione e il PIL. Per qualsiasi dubbio in merito alla questione, non esitate a contattare la TREFOR PROJECT al numero 02 51 03 39 o scrivere una mail a info@treforproject.it , il nostro staff è a disposizione per fornire informazioni in merito alle misure da adottare nei cantieri.
By Arch. Nicoletta Ferrari May 11, 2020
La pandemia che stiamo vivendo e che non si sa ancora quando finirà avrà innegabilmente delle ripercussioni in ambito economico, lavorativo, sociale, psicologico ecc… ma anche nella progettazione degli spazi abitativi per venire incontro ai concetti di salute, prevenzione ed igiene, essendo il covid un virus facilmente trasmissibile per via aerea. Come la storia ci insegna, tutto è in continua evoluzione e volto al miglioramento delle nostre condizioni igienico sanitarie sulla spinta delle malattie che nel corso dei secoli si sono succedute. Per esempio il bagno moderno infatti, sviluppatosi nel tempo accanto a focolai di tubercolosi, colera ed influenza, non è altro che una convergenza di progressi nella scienza, negli impianti idraulici e dei servizi igienico-sanitari legati al diffondersi (ed alla prevenzione) delle malattie. I rivestimenti murali, i pavimenti e le finiture sono stati implementati, in parte, anche per promuovere la salute e l’igiene della casa durante le emergenze di salute pubblica. Una direzione in cui i progettisti si sono mossi sin dalla fine dell’800, quando le condizioni di affollamento nelle città e la scarsa qualità delle acque e dei servizi igienico-sanitari avevano reso le metropoli terreno fertile per il prolificarsi di una serie di agenti patogeni. All’epoca erano solo i ricchi a possedere i vasi da notte che verso il 1884 fecero rinchiudere in appositi stanzini di legno riccamente decorati, completi di lavandini, vasca da bagno e altri mobili per “nascondere” la reale funzione dello spazio, ma questo rendeva quegli spazi ancora più insalubri. Verso i primi del ‘900, i medici scoprirono che i servizi igienici, collegati al sistema fognario pubblico, potevano essere utili per fermare la diffusione di malattie infettive, tanto che iniziarono ad essere apportate numerose modifiche, e non solo nelle case. La carta da parati sparì, in favore di muri sempre più bianchi come quelle dei sanatori, tanto che il bianco è diventato di gran moda perché si pensava che una maggiore luce nella stanza sarebbe stata un ottimo disinfettante. Le novità del ‘900 sono state molte. Rimossi dalle progettazioni i bagni dell’epoca vittoriana, l’igiene sarebbe dovuta essere il futuro. Sbarazzarsi di tutto ciò che non poteva facilmente essere lavato divenne necessario: i pavimenti in legno sono stati sostituiti dalle piastrelle, o dal linoleum, tessuti più leggeri come il lino hanno soppiantato pesanti drappeggi perché non solo erano più facili da lavare, ma lasciavano entrare più aria e luce solare. La preoccupazione per l’igiene e la diffusione delle malattie infettive ha spinto anche un’altra innovazione progettuale: i secondi bagni. Nelle case a più piani, i bagni erano in genere situati al secondo piano, vicino alle camere da letto, ma quando scoppiò l’epidemia di influenza nei primi anni del 20° secolo, alcuni proprietari di case aggiunsero un piccolo bagno di servizio per gli ospiti. Sulla base di quanto accaduto in passato, i fattori esterni ci inducono ad evolvere, ad applicare migliorìe anche nella futura progettazione degli interni. Dobbiamo iniziare a concepire sempre di più il nostro spazio abitativo come un nucleo protetto ed autonomo per far fronte a situazioni di emergenza, come siamo stati purtroppo catapultati in questo periodo. Abbiamo la necessità ed il dovere di fare tesoro di tutto quello che ci sta succedendo per essere più preparati in futuro, qualora si ripresentasse una situazione simile. Innanzitutto sarà importante ripensare al layout distributivo degli spazi inserendo un bagno/lavanderia/vestibolo dove potersi svestire dopo il rientro a casa, una sorta di zona filtro tra interno ed esterno, limitando cosi la proliferazione di virus. Gli abiti, le scarpe, le mascherine ed i guanti sono ricettacoli di microbi, pertanto vanno tenuti lontano dall’ambito domestico. L’utilizzo di pavimenti e rivestimenti facilmente lavabili, a cui il progresso ci ha portato negli ultimi anni, sarà determinante per mantenere uno spazio interno salubre e confortevole. Anche l’impiantistica ci dovrà essere di aiuto ulteriormente con sistemi di ventilazione e purificazione dell’aria sempre più efficienti, che si sostituiscano al ricambio d’aria naturale, al fine di assorbire i batteri e di limitarne la diffusione. Tali impianti in molti appartamenti (in classe A) sono già presenti, ma, alla luce di questa emergenza covid in cui il virus è facilmente trasmissibile per via aerea, andrà prevista una massiccia implementazione nella progettazione, selezionando macchinari ad hoc. Sicuramente le ditte produttrici evolveranno i loro prodotti per garantire prestazioni maggiori e più specifiche per i virus. Quindi l’aspetto prioritario nelle progettazione sarà garantire l’igiene e la prevenzione , in seconda battuta si dovrà studiare il confort abitativo per una condivisione degli spazi, capace di conciliare la privacy e la convivialità dei componenti della famiglia. La vita in casa 24h/24 legata allo smart working ci impone un ripensamento degli spazi sulla base delle attività, anche quelle che prima erano svolte al di fuori dell’ambito domestico, per esempio lavorare in ufficio. Pertanto, a prescindere dalla dimensione dell’appartamento, si dovrà concepire una postazione di lavoro indisturbata con il computer e la connessione wi fi, fondamentali per il lavoro in remoto. L’ideale sarebbe collocarla all’interno di un’altra stanza, ma non sempre è possibile a causa degli spazi ridotti, quindi si potrà ovviare scegliendo una posizione defilata e magari schermata da arredi che possano fungere da schermo visivo a tutela della privacy e della concentrazione. Si potrebbe anche iniziare a concepire vani flessibili, che, attraverso porte scorrevoli o pannelli, si possano unire o dividere in base alle esigenze delle attività di cui si ha momentaneamente bisogno. Per esempio un soggiorno può essere ridotto o ampliato qualora si abbia necessità o meno di uno spazio come studio o come palestra o per attività varie familiari. Gli spazi per le attività conviviali e di svago sono di fondamentale importanza: esercizi a corpo libero per mantenersi in forma, vista l’inattività forzata, attività ludiche e di intrattenimento nel tempo libero ecc… Saranno luoghi polivalenti utili per svariate attività singole o di aggregazione familiare, che potranno essere dedicati appositamente a queste funzioni oppure, in caso di appartamenti piccoli, un soggiorno o una camera da letto organizzate/arredate in maniera idonea per garantirne lo svolgimento. A completamento di questi spazi sono i balconi ed i terrazzi, fondamentali per garantire il contatto con l’esterno, di cui ci sentiamo privati. Potersi ossigenare all’aria aperta e potersi godere i benefici dei raggi solari (tra cui la vitamina D) sono terapeutici sia a livello psicologico che fisico evitando l’insorgenza di problematiche derivate dall’isolamento forzato in casa. Sarà di grande aiuto arredare i balconi /terrazzi con divanetti, lettini e tavoli per vivere momenti di relax e di convivialità all’aria aperta in totale sicurezza. Alla base di questo nuovo modo di concepire gli interni deve esserci la flessibilità e l’autonomia nel vivere la casa, includendovi attività che solitamente siamo abituati a svolgere all’esterno. I fattori esterni ci impongono di evolverci e di modificare le nostre abitudini, di pari passo l’adeguamento va necessariamente applicato anche nella progettazione degli interni per non perdere ed anzi migliorare il comfort e la sicurezza a cui siamo abituati ed alla quale la storia gradualmente ci ha portato.
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